Alessia Rossi
Direttrice Artistica
Insegnante di Classico e Propedeutica

All’età di cinque anni inizia lo studio della danza classica. A 12 anni entra al Balletto di Roma dove frequenta i corsi giornalieri (danza classica e contemporanea) per la preparazione al diploma con la direttrice della scuola Franca Bartolomei e le insegnanti Susanna Bucci, Raffaella Appià e Flaminia Buccellato (oggi direttrice artistica del Centro di Danza Balletto di Roma). Nel giugno del 2001 si diploma in tecnica classica all’ Auditorium del Teatro Massimo di Roma danzando un passo a due con Roberto Curti (diplomato alla Royal Ballet School). Oltre a continuare lo studio della danza classica con Helene Diolot (tecnica francese), segue lezioni e partecipa a numerosi stages di maestri di fama internazionale come Ricky Bonavita e Francesca la Cava (danza contemporanea), Francesco Saracino e Silvia Martiradonna (modern jazz), Giuliano Peparini (oggi coreografo di Amici) e Mvula Sungani (figura di spicco nella danza contemporanea).
Intanto è iscritta alla facoltà di Arti e Scienze dello Spettacolo a La Sapienza di Roma dove frequenta laboratori presso il Centro Teatro Ateneo dell’ Università tra cui: L’arte del movimento con Laura Colombo, Teatro Katakali, Le Troiane di Euripide finalizzato ad una messa in scena (regia di Carlo Quartucci), Il mercante di sogni con spettacolo finale presso il Teatro Ateneo (regia di Maurizio Spoliti e Cathie Marchand) e un laboratorio sul training attoriale conclusosi con lo studio e la messa in scena presso il teatro Abraxa del Faust di Goethe. Nel 2006 si laurea con lode con una tesi in Storia della danza: “Le rivoluzioni nella danza novecentesca: l’opera coreografica di Nijinsky”.
Su coreografie di Franca Bartolomei danza davanti a Papa Giovanni Paolo II a Piazza San Pietro in occasione della Giornata delle Famiglie, evento trasmesso in diretta in mondovisione.
Sotto la direzione artistica di Simona Marchini nel luglio 2001, partecipa al Festival di Todi nel ruolo di una delle cinque zingarelle nell’ opera lirica “La Traviata” di G. Verdi (coreografie di M.Volpini).
Dal 2002 tiene corsi di danza classica per bambini in varie scuole romane e per universitari presso il CUS realizzando saggi di fine anno svoltisi presso il teatro Civis e all’interno dell’Estate romana de La Sapienza.
Nel 2007 si trasferisce a Torino e qui continua a lavorare come insegnante di danza classica presso il “Ballet studio arabesque”.
Intanto frequenta il corso di Formazione per insegnanti di Propedeutica classica dello CSEN, Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, ottenendo la qualifica di Insegnante di Danza Classica e l’ iscrizione all’ Albo Nazionale dei Tecnici Csen.
A gennaio 2017 decide di fondare con la sorella Federica Rossi l’ associazione ENSEMBLE, centro di formazione per la danza e il movimento con l’ intento di diffondere la bellezza dell’ arte della danza nelle sue svariate forme.

METODI D’INSEGNAMENTO

Metodo Cecchetti (italiano)

Enrico Cecchetti (1850 – 1928), ballerino e mimo di fama internazionale, maestro di grandi danzatori come Pavlova, Karsavina e Nijinsky, fu uno dei primi a codificare un metodo di insegnamento della tecnica classica. Il metodo Cecchetti viene considerato “scientifico”, perché si basa su principi tecnici ed estetici che riescono a sviluppare in un danzatore, la fluidità, l’armonia (ricordiamo che i port de bras Cecchetti sono molto famosi in tutto il mondo), la purezza di linea, la forza, la stabilità, il legame tra coordinazione ed equilibrio espressa negli adagi, la velocità di movimento nel basso gamba.

I principi estetici riguardano il movimento, l’uso dello spazio, le forme ben stabilite che assume il corpo durante gli esercizi.

Il metodo Cecchetti così ricco di passi e spunti coreografici durante le legazioni, offre al danzatore la possibilità di un buon controllo sia corporeo che tecnico.

Questo metodo permette agli allievi di imparare le basi della danza classica attraverso un programma ben strutturato, chiaro, completo e con esercizi adeguati alle varie fasce di età e di crescita fisica,  in modo da usare il corpo correttamente ed esprimere al meglio il proprio senso artistico e il piacere nel danzare.

Metodo francese

Non è propriamente un metodo, è uno stile che prende spunto dal metodo Cecchetti ma con una maggiore attenzione rivolta alla morbidezza delle linee delle braccia. É molto incentrato sulla virtuosità tecnica, in particolare sulla flessibilità delle gambe e sulla velocità dei piedi soprattutto nei piccoli salti.

Metodo Vaganova (russo)

Il metodo Vaganova nasce negli anni ’20 del XX secolo, da un’attenta riflessione e un profondo studio della scuola francese e della scuola italiana di Enrico Cecchetti. L’innovazione del metodo Vaganova consiste in un approccio alla danza classica che lega la morbidezza e l’eleganza della scuola francese all’eccellenza tecnica della scuola italiana. Per raggiungere questi risultati Agrippina Vaganova elabora un sistema di insegnamento rigoroso con sequenze complesse di esercizi allo scopo di ottenere il virtuosismo tecnico dei ballerini. Lo studio di ogni passo della danza classica viene approcciato gradualmente dalle radici, in modo schematico, fino ad arrivare a una danza espressiva. Gli allievi di Vaganova non solo imparano i passi ma li fanno propri attraverso una profonda conoscenza del proprio corpo, del movimento e della coordinazione. Il metodo Vaganova sviluppa l’equilibrio e la lavora sulla posizione corretta del corpo fin dai primi movimenti. “A partire dai primi pliés in prima posizione, lo sforzo del maestro di danza classica deve essere quello di insegnare l’equilibrio e la corretta posizione del corpo” (A.Vaganova).

La lezione di danza classica si sviluppa attraverso esercizi alla sbarra e al centro, dall’adagio fino all’allegro.